Pilastri grafologia morettiana

La grafologia morettiana si basa su un sistema che permette di misurare, rappresentare e interpretare l’espressione grafomotoria dell’uomo, i pilastri su cui poggia tale disciplina sono infatti:
 Grafometria
 Semeiotica
 Simbolismo relazionale
 Grafometria
 Per rendere più precisa la sua disciplina Girolamo Moretti ha ideato un sistema di rilevazione e quantificazione dei segni che permette di attribuire a ciascuno di essi un significato psicologico in base a quanto “pesano” in termini di  decimi di grado e alla loro interazione dinamica.
 I parametri di misurazione sono:        
  •  Quantità: numero di volte in cui un singolo segno si avvera in una grafia 
  •   Intensità: modalità con cui si esprime il segno

 Non esiste un grado perfetto o giusto in senso assoluto e soprattutto non esiste un significato preciso e vero in senso esclusivo, il significato dei singoli segni deve essere invece valutato in rapporto a tutti gli altri segni presenti nella scrittura.  

 La scala di misurazione ideata da Moretti và da zero a 10/10:  quando un segno si attesta intorno ai 5/10 il suo grado è “medio” (non sempre un grado medio indica un livello ideale o di equilibrio e non tutti i segni hanno lo stesso livello di significatività, Moretti stabilisce una gerarchia tra i segni distinguendoli in sostanziali, modificanti o accidentali: “I segni sostanziali hanno un valore di fondamento, di impostazione della personalità umana. I modificanti per se stessi hanno un valore accidentale, ma sono muniti di tanta forza e di tali qualità da modificare e in qualche caso fare cambiare rotta ai sostanziali, e in certo modo attirarli alle inclinazioni significate dai modificanti. Gli accidentali sono quelli che non riguardano la sostanza dell’io, ma solo i contorni e cose accessorie, che tante volte però possono dare la distinzione individuale ai segni sostanziali e modificanti.“). 

 

 

   

0            sotto-medio                5/10        sopra-medio            10/10 

                                                      medio 

 Semeiotica 

La grafologia è la scienza che studia il significato dei segni grafici. Ciascun segno grafologico è associato ad un aspetto psicologico (sia cognitivo che comportamentale: nella semeiotica morettiana i segni vengono distinti in segni dell’intelletto e segni  della volontà).  

Moretti nel definire le specifiche caratteristiche psicologiche sottostanti  ogni segno ne rivela anche il substrato neurobiologico, ovvero la ragione scientifica per la quale proprio quel segno rimanda a quella specifica fisionomia psichica, anticipando molte scoperte psicobiologiche.  

Simbologia 

Merito indiscusso di Pulver è stato quello di aver proiettato nel foglio le tre dimensioni spaziali  

  

dimostrando come le idee archetipe di madre e padre, io e tu, spirito e materia, passato e futuro, siano concetti che lo scrivente si trascina nell’atto dello scrivere (sia tracciando le lettere da sx a dx e dall’alto al basso che concludendo una parola e iniziando la successiva o accostando le lettere tra loro).  

Moretti, condividendo in parte questo approccio del suo giovane collega svizzero, fonderà la Sua simbologia prevalentemente sulla relazionalità: in particolare rispetto alla dimensione orizzontale, per il frate francescano il rapporto tra le singole lettere rifletterebbe essenzialmente il rapporto tra lo scrivente e gli altri (relazione IO-TU) .  

Mentre riguardo alla profondità i due grafologi sembrano concordare su molti punti e Moretti potrà dare anche delle spiegazioni neurobiologiche per sostenere la tesi “simbolica”. Infine rispetto alla dimensione verticale Moretti deciderà di trascurarne la valenza simbolica (per come la intende Pulver), tanto da non prevedere nella Sua semeiotica segni in tal senso.  

Forzando un po’ la visione dei due grafologia in una versione integrata, le tre dimensioni spaziali possono essere analizzate sotto più aspetti: 

Dimensione verticale  (Altezza) 

Comprende più aspetti:  

  altezza della lettera (corpo centrale) che in senso generale riflette il sentimento di sé                 

 

   collocazione della lettera sul foglio (in riferimento al bordo superiore o inferiore ovvero alto o basso) che rimanda al rapporto con l’autorità 

  espansione della lettera stessa in senso verticale (altezza degli allunghi e proporzione tra aste superiori e inferiori) che riflette la sfera intellettiva e/o spirituale e quella materiale e/o istintuale più o meno predominante a seconda di quale delle due “zone” è più o meno espansa  

 

  tipo di movimento sottostante (ascendente/discendente) che rimanda agli aspetti volitivi e al sentimento della persona  

 

 Dimensione orizzontale (Larghezza)  

Riguarda: 

  larghezza della lettera, tra le lettere e tra parole che riflettono in diverso modo il tipo di pensiero e di ragionamento  

            

  collocazione delle lettere sul foglio –rispetto ai margini- (destro/sinistro 

               

che indica il modo di essere e di rapportarsi rispetto al mondo esteriore (Sinistra = Introversione; Destra = Estroversione), ad alcuni archetipi (Sinistra = Madre; Destra = Padre) e al tempo (Sinistra = Passato; Destra = Futuro) 

 movimento destrogiro sinistrogiro che indica il modo di procedere nella vita 

  

In particolare in riferimento a queste due dimensioni rispetto  all’espansione della lettera stessa in senso verticale e alla collocazione delle lettere sul foglio, possiamo riassumere la simbologia spaziale attraverso l’immagine sottostante 

 

Profondità:  

indica l’assertività della persona, il suo modo di incidere sugli altri, la sua resistenza fisica, la sua soglia di percettività emotiva, la tendenza o meno a cercare un forte radicamento sul piano del mondo fisico, in modo che ciò che si sente e ciò che si vuole trovi un chiaro riscontro esteriore/materiale; 

Da un punto di vista fisiologico e neurobiologico il movimento ascendente e discendente è dato da impulsi che dalla corteccia si propagano alle fibre muscolari e implicano una contrazione dell’indice e del medio (agonisti) e una distensione del  pollice (antagonista). 

Il movimento semicircolare delle due dita provoca un affondamento della punta della penna con un conseguente attrito che frena movimento e al quale lo scrivente è chiamato a reagire (ecco la situazione stimolo). Per superare tale attrito dunque è necessario chiamare in causa anche il cervelletto e il midollo per dosare il tono muscolare. 

La frequenza degli impulsi e la potenza tono andranno a precisare il tipo e il livello di energia vitale, la vivacità, la sicurezza e la forza d’urto della persona. 

Le tre dimensioni non sono peraltro nettamente separabili: infatti tracciando il tratto ascendente o discendente di una lettera- che coinvolge la dimensione verticale- automaticamente viene esercitata una certa pressione sul foglio –chiamando in causa anche la dimensione profondità- e, se nel primo caso tale pressione è lieve per l’assenza di attrito nel movimento verso l’alto, nel secondo caso è più pesante a causa dell’ostacolo che deve affrontare la mano nel compiere un gesto verso il basso 

   

per questo, solo dopo aver compreso “tutti” i segni grafologici e il valore della combinazione dei segni si potrà ben capire il capolavoro dell’opera morettiana.


4 responses to “Pilastri grafologia morettiana

  • Michele

    Trovo appassionante lo studio della grafologia morettiana ed in particolare lo studio dei segni e della relativa tecnica di misurazione dei segni.

  • Michele

    Trovo appassionante lo studio della grafologia morettiana ed in particolare lo studio dei segni e della relativa tecnica di misurazione.

  • Giulio

    ottimo articolo 🙂
    bene ricordare anche gli studi di Pulver !!! Spesso Pulver aiuta a capire alcuni tratti nella grafia.
    Però il metodo che prediligo è quello della grafologia dinamica.
    Lo trovo più completo perché non va nei dettagli ma comprende la sintesi di personalità.

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