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Quantità: numero di volte in cui un singolo segno si avvera in una grafia
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Intensità: modalità con cui si esprime il segno
Non esiste un grado perfetto o giusto in senso assoluto e soprattutto non esiste un significato preciso e vero in senso esclusivo, il significato dei singoli segni deve essere invece valutato in rapporto a tutti gli altri segni presenti nella scrittura.
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Semeiotica
La grafologia è la scienza che studia il significato dei segni grafici. Ciascun segno grafologico è associato ad un aspetto psicologico (sia cognitivo che comportamentale: nella semeiotica morettiana i segni vengono distinti in segni dell’intelletto e segni della volontà).
Moretti nel definire le specifiche caratteristiche psicologiche sottostanti ogni segno ne rivela anche il substrato neurobiologico, ovvero la ragione scientifica per la quale proprio quel segno rimanda a quella specifica fisionomia psichica, anticipando molte scoperte psicobiologiche.
Simbologia
Merito indiscusso di Pulver è stato quello di aver proiettato nel foglio le tre dimensioni spaziali
dimostrando come le idee archetipe di madre e padre, io e tu, spirito e materia, passato e futuro, siano concetti che lo scrivente si trascina nell’atto dello scrivere (sia tracciando le lettere da sx a dx e dall’alto al basso che concludendo una parola e iniziando la successiva o accostando le lettere tra loro).
Moretti, condividendo in parte questo approccio del suo giovane collega svizzero, fonderà la Sua simbologia prevalentemente sulla relazionalità: in particolare rispetto alla dimensione orizzontale, per il frate francescano il rapporto tra le singole lettere rifletterebbe essenzialmente il rapporto tra lo scrivente e gli altri (relazione IO-TU) .
Mentre riguardo alla profondità i due grafologi sembrano concordare su molti punti e Moretti potrà dare anche delle spiegazioni neurobiologiche per sostenere la tesi “simbolica”. Infine rispetto alla dimensione verticale Moretti deciderà di trascurarne la valenza simbolica (per come la intende Pulver), tanto da non prevedere nella Sua semeiotica segni in tal senso.
Forzando un po’ la visione dei due grafologia in una versione integrata, le tre dimensioni spaziali possono essere analizzate sotto più aspetti:
Dimensione verticale (Altezza)
Comprende più aspetti:
• altezza della lettera (corpo centrale) che in senso generale riflette il sentimento di sé
• collocazione della lettera sul foglio (in riferimento al bordo superiore o inferiore ovvero alto o basso) che rimanda al rapporto con l’autorità
• espansione della lettera stessa in senso verticale (altezza degli allunghi e proporzione tra aste superiori e inferiori) che riflette la sfera intellettiva e/o spirituale e quella materiale e/o istintuale più o meno predominante a seconda di quale delle due “zone” è più o meno espansa
• tipo di movimento sottostante (ascendente/discendente) che rimanda agli aspetti volitivi e al sentimento della persona
Dimensione orizzontale (Larghezza)
Riguarda:
• larghezza della lettera, tra le lettere e tra parole che riflettono in diverso modo il tipo di pensiero e di ragionamento
• collocazione delle lettere sul foglio –rispetto ai margini- (destro/sinistro)
che indica il modo di essere e di rapportarsi rispetto al mondo esteriore (Sinistra = Introversione; Destra = Estroversione), ad alcuni archetipi (Sinistra = Madre; Destra = Padre) e al tempo (Sinistra = Passato; Destra = Futuro)
• movimento destrogiro sinistrogiro che indica il modo di procedere nella vita
In particolare in riferimento a queste due dimensioni rispetto all’espansione della lettera stessa in senso verticale e alla collocazione delle lettere sul foglio, possiamo riassumere la simbologia spaziale attraverso l’immagine sottostante
Profondità:
indica l’assertività della persona, il suo modo di incidere sugli altri, la sua resistenza fisica, la sua soglia di percettività emotiva, la tendenza o meno a cercare un forte radicamento sul piano del mondo fisico, in modo che ciò che si sente e ciò che si vuole trovi un chiaro riscontro esteriore/materiale;
Da un punto di vista fisiologico e neurobiologico il movimento ascendente e discendente è dato da impulsi che dalla corteccia si propagano alle fibre muscolari e implicano una contrazione dell’indice e del medio (agonisti) e una distensione del pollice (antagonista).
Il movimento semicircolare delle due dita provoca un affondamento della punta della penna con un conseguente attrito che frena movimento e al quale lo scrivente è chiamato a reagire (ecco la situazione stimolo). Per superare tale attrito dunque è necessario chiamare in causa anche il cervelletto e il midollo per dosare il tono muscolare.
La frequenza degli impulsi e la potenza tono andranno a precisare il tipo e il livello di energia vitale, la vivacità, la sicurezza e la forza d’urto della persona.
Le tre dimensioni non sono peraltro nettamente separabili: infatti tracciando il tratto ascendente o discendente di una lettera- che coinvolge la dimensione verticale- automaticamente viene esercitata una certa pressione sul foglio –chiamando in causa anche la dimensione profondità- e, se nel primo caso tale pressione è lieve per l’assenza di attrito nel movimento verso l’alto, nel secondo caso è più pesante a causa dell’ostacolo che deve affrontare la mano nel compiere un gesto verso il basso
per questo, solo dopo aver compreso “tutti” i segni grafologici e il valore della combinazione dei segni si potrà ben capire il capolavoro dell’opera morettiana.
3 ottobre 2009 at 6:05 PM
Trovo appassionante lo studio della grafologia morettiana ed in particolare lo studio dei segni e della relativa tecnica di misurazione dei segni.
3 ottobre 2009 at 6:10 PM
Trovo appassionante lo studio della grafologia morettiana ed in particolare lo studio dei segni e della relativa tecnica di misurazione.
15 febbraio 2012 at 1:18 PM
Condivido pienamente il tuo pensiero Michele,
credo infatti che il metodo morettiano sia estremamente preciso ed accurato.
10 febbraio 2013 at 6:36 PM
ottimo articolo 🙂
bene ricordare anche gli studi di Pulver !!! Spesso Pulver aiuta a capire alcuni tratti nella grafia.
Però il metodo che prediligo è quello della grafologia dinamica.
Lo trovo più completo perché non va nei dettagli ma comprende la sintesi di personalità.